Fico vince: la Slovacchia dirà addio all’Ucraina? Ecco come cambieranno gli equilibri internazionali

Fico vince: la Slovacchia dirà addio all’Ucraina? Ecco come cambieranno gli equilibri internazionali
Elezioni in Slovacchia

Robert Fico, ex primo ministro slovacco, si è affermato come vincitore delle recenti elezioni con il 23% dei voti. Durante la campagna elettorale, ha espresso l’intenzione di porre fine al sostegno militare all’Ucraina e di avvicinare la Slovacchia alla Russia, prendendo spunto dal modello ungherese. Sebbene debba ancora formare una coalizione, le prospettive per lui sembrano favorevoli.

Il suo partito di sinistra populista, Smer-SD, ha ottenuto una netta vittoria contro il partito “Slovacchia Progressista”, di centro-sinistra, che ha ricevuto solo il 17% dei voti. Questo risultato potrebbe porre fine al governo di Michal Šimečká, che aveva consolidato la Slovacchia come principale alleato di Kiev. Al contrario, Fico si è opposto fermamente alle armi fornite dall’Occidente all’Ucraina e alle sanzioni contro la Russia.

Questi sviluppi stanno suscitando preoccupazione sia a Kiev che a Bruxelles. Con la Slovacchia al confine con l’Ucraina e strategicamente posizionata all’estremo orientale della NATO, l’influenza di Putin potrebbe estendersi. La storia politica di Fico, ben nota a molti, amplifica tali timori.

Fico ha iniziato la sua carriera politica nel 1986 con il Partito Comunista. Dopo la caduta del Muro di Berlino, ha trascorso un anno negli Stati Uniti, tornando con un’immagine democratica rafforzata. La sua ascesa è stata rapidissima: nel 1999 aveva già fondato il suo partito, SMER, modellandolo secondo le sue convinzioni e adattandolo alle necessità elettorali.

Sotto la sua guida, la Slovacchia ha subito profonde trasformazioni. Nel 2006, al potere, Fico ha modificato l’approccio liberale della Slovacchia, ma ha mantenuto basse le tasse per le imprese. Tuttavia, la sua reputazione ha subito un duro colpo nel 2018, quando un’inchiesta sulla corruzione ha portato all’assassinio del giovane giornalista Jan Kuciak e della sua compagna.

Fico, alla ricerca di una coalizione, potrebbe rivolgersi a Peter Pellegrini, leader di “Voz – Socialdemocrazia”, che ha ottenuto il terzo posto nelle elezioni. Con una storia comune, Pellegrini, che ha anche assunto il ruolo di primo ministro dopo le dimissioni di Fico, sembra incline a formare un’alleanza. Potrebbero essere necessari ulteriori alleati, come l’estremista SNS o il conservatore KDH, per ottenere la maggioranza nel parlamento.

Infine, spetta alla presidente Zuzana Čaputová nominare il primo ministro. Sebbene la tradizione preveda che il leader del partito più votato formi il governo, la presidente potrebbe scegliere un candidato che disponga di una solida maggioranza parlamentare. Questa dinamica ha caratterizzato la scena politica slovacca già nel 2010, con risultati altalenanti.

Il risultato elettorale in Slovacchia rappresenta non solo un cambiamento politico, ma potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nella geopolitica europea. Numerosi analisti sottolineano che le decisioni di Fico potrebbero alterare il delicato equilibrio tra l’Unione Europea e la Russia. Molti slovacchi si chiedono se il paese rimarrà fedele ai valori europei o intraprenderà una strada indipendente, ispirata al modello ungherese e influenzata dal potere russo.